Abbiamo provato a immaginare cosa sarebbe successo se, in un romanzo parallelo,
Renzo fosse finito in carcere per i fatti di Milano e se la sua difesa fosse stata assunta da
un Azzeccagarbugli altrettanto parallelo...

Buonasera signori, buonasera a tutti! Immagino che vossignori abbiate sentito parlare di
certi fatti successi a Milano in questi giorni, ho torto? Quindi, dicevo, avete sentito dire
che dei contadini hanno fatto un gran baccano in città per del pane... certo, come
possiamo non comprendere le intenzioni di questa brava gente?! C'è carestia e le famiglie
non hanno di che vivere… Eppure signori, il prezzo del grano e della farina è aumentato
più dell'oro, e anche se Ferrer aveva posto un calmiere, i fornai continuavano a lagnarsi.
Secondo voi, miei signori, come dovrebbe vivere questa povera gente se non possiede
neppure un po’ di pane da mettere in bocca ai loro figlioli?

Il mio imputato, arrivato a Milano il giorno 10 Novembre dell'anno 1618, si trovò tra la
folla della rivolta del pane per puro caso, senza saperne nemmeno la motivazione, e
partecipò con estremo rispetto per le autorità e per i fornai; non era infatti tra le persone
che distrussero il Forno delle Grucce, tra quelle che diedero fuoco agli attrezzi dei fornai
o tra quelle che cercarono l’uccisione del vicario. Le uniche colpe dell'imputato sono da
ricercarsi semmai nell’aver esposto, senza danneggiare nessuno, la propria idea;
nell’aver dato, per estrema onestà, il nome e il cognome a un agente della polizia che,
avendolo scambiato per un delinquente, lo ha fatto arrestare; e, infine, trovarsi nel posto
sbagliato al momento sbagliato. Queste sono le uniche colpe dell’accusato Renzo
Tramaglino, che non bastano certo per fare di lui un rivoltoso.

Dopo questo io chiedo a voi: non è forse vero che gli umili figliuoli come il mio assistito
possono vedersi la vita cambiare per il capriccio di un signorotto? Vi par cosa da
condannare il cercare di far sì che il mondo sia un po' più giusto? Questo ragazzo ha
seguito, anche un po' ingenuamente se vogliamo, una folla che gridava “pane”, e solo
ciò lo ha portato dinnanzi alla casa del vicario, in mezzo a gente della peggior specie. Il
mio assistito ha avuto un ruolo fondamentale nel far trionfare la ragione facendo largo a
Ferrer, consentendogli così di salvare il vicario. Io vi chiedo di lasciare un momento da
parte i codici di legge e i cavilli e chiedere alle vostre coscienze se è giusto che
quest'uomo, questo brav'uomo, debba pagare per queste misere colpe.

E pensate allo stato d’animo di questo pover'uomo, giunto a Milano per cercare la
soluzione alle sue disgrazie, che, per il solo fatto di essersi trovato nel posto sbagliato al
momento sbagliato, si trova adesso in un guaio ancora più grande. Pensate se fosse
accaduto a voi, cosa avreste fatto? Non è forse il peggior incubo di ciascun individuo
onesto quello di trovarsi nei guai soltanto per una sfortunata serie di coincidenze?
Pensateci bene prima di accusarlo. Qual è la sua colpa? È davvero così grave che,
stordito e confuso dagli eventi in cui si è trovato, abbia espresso un parere, imitando i
facinorosi che lo circondavano, sicuramente per assecondarli ed uscirne sano e salvo??

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